Sembra un sabato come tutti gli altri in centro a Milano: i turisti passeggiano lenti lungo le vie del centro ed i milanesi si rifugiano nei bar alla ricerca di un po' di frescura. Arriviamo anche noi in Via Paolo Sarpi, nel cuore cosmopolita della città, non siamo qui per prendere un gelato o guardare le vetrine, ma per giocare di ruolo come non mai. Perchè oggi è un giorno speciale. Il gioco con cui siamo cresciuti si è messo l’abito bello conquistando un posto d’onore nella vetrina dei grandi: la Wizard of the Coast, casa editrice di Dungeon & Dragons, con la collaborazione di Asmodee, licenziatario per l’Italia, ha portato nella città lombarda la prima tappa del D&D Community European Tour, un’iniziativa che ha lo scopo di mettere in comunicazione la comunità di giocatori europee con quelle statunitensi.
Portabandiera per il gioco di ruolo più “più famoso di tutti i tempi”, sono arrivati da oltreoceano Satine Phoenix e TJ Storm, due personaggi già noti nel mondo dello show biz che hanno prestato il volto e i dadi alla causa del gioco di ruolo, di cui sono loro stessi grandi appassionati, tanto che la stessa Satine per anni ha svolto il ruolo di community manager di D&D per la Wotc. Accolti nel centralissimo e suggestivo locale milanese Presso (già sede di appuntamenti ludici parecchio apprezzati dal pubblico meneghino che fa sempre registrare il tutto esaurito alle serate di gioco note come Turno di Notte), il pomeriggio è iniziato con un interessante dibattito sul gioco di ruolo ed in particolare sulla difficile arte del Dungeon Master. Gli ospiti, accompagnati per l’occasione dai nostrani Christian ”Zoltar” Bellomo (Sage Advice), Nicola Degobbis (Need Games) e Denise Venanzetti (Asmodee Italia), hanno parlato della loro esperienza dietro allo Schermo e ci hanno regalato preziosi consigli su come gestire al meglio le sessioni di gioco.
Mentre Zoltar, Nicola e i Master delle associazioni locali hanno messo immediatamente in pratica la lezione, facendo giocare una quarantina di fortunati tra i convenuti, TJ e Satine hanno dedicato la loro attenzione alla stampa, intrattenendosi in una serie di interviste con numerosi operatori intervenuti. Vi riportiamo quindi la nostra interessante chiacchierata Satine Phoenix e TJ Storm.
Gioconomicon – Ciao Satine, TJ e ben ritrovati. Cogliamo l’occasione per congratularci con voi per la vittoria del Diana Jones Award a Gencon l’anno scorso per l’eccellenza nel mondo del gioco. Eravamo presenti alla cerimonia ma eravate circondati dalla folla.
Satine – Grazie mille, abbiamo vinto il premio come rappresentanti dell’Actual Play (ovvero quel movimento culturale che cerca di diffondere il gioco di ruolo attraverso le sessioni in streaming, sia video che audio. ndr). E’ un premio buffo, perchè è ispirato al gioco di ruolo di Indiana Jones finito al macero al termine della sua licenza, ma le uniche parole che si leggono all’interno della piramide che compone il trofeo sono quelle finali, quindi è diventato per tutti il Diana Jones Award.
GN – Cosa ne pensate delle community di giocatori che sono nate attorno ai negozi specializzati e che stanno diventando col tempo sempre più grandi?
S – Ho notato che ovunque vada negli Stati Uniti ci siano negozi di giochi in cui la gente possa trovarsi a giocare. Ci sono moltissime persone che scoprono il gioco guardando le partite in streaming e si chiedono: “Dove posso andare per provare anche io? Dove posso fare come Critical Role ?“. E così anche i negozianti hanno reagito alle esigenze di queste persone che vogliono approcciarsi al gioco e stanno dedicando sempre più spazio per farle incontrare e giocare.
GN – Moltissime persone si stanno avvicinando per la prima volta a Dungeon and Dragons, unendosi a una community che, nella nostra esperienza, è composta da persone sempre gentili ed è molto inclusiva. Con il suo divenire sempre più mainstream, non c’è il rischio che anche persone con idee più radicali, a volte anche estremiste, si uniscano a questa esperienza così positiva arrivando a logorarla? Come possiamo fare a prevenire questo problema?
TJ Storm- E’ insito nell’umanità avere persone che vanno veramente d’accordo ed altre con cui è più difficile. Ma anche loro hanno bisogno di aiuto e di condividere un gruppo, come succede per le persone perbene. Per cui prova ad aiutarle come meglio puoi e se proprio non riesci, lasciale andare, e questa è la cosa migliore a cui puoi puntare. E’ una grossa community, per cui puoi star certo che ci sono più brave persone di quante ce ne siano negative. Tienti le prime vicine, sii forte con loro e quelle con cattive intenzioni troveranno da sole la porta da cui andarsene. Ma con il tempo anche loro potranno imparare ad essere parte del gruppo, per cui date loro questa possibilità, comunicando con loro il più possibile e vedrete voi stessi il cambiamento.
S – Una cosa di cui mi sono resa conto mentre stavo scrivendo il mio libro sulla “comunicazione non violenta” è la necessità di ascoltare le persone, anche se all’inizio ti sembrano solo mele marce. Scoprirai che non sono così cattive, ma hanno solo un punto di vista diverso dal tuo, e parlando con loro ed ascoltandole, magari non cambierai le loro idee ma almeno sentirai cos’hanno da dire e capirai il loro modo di vedere le cose.
GN – Sappiamo del tuo libro Satine e infatti lo attendiamo con ansia. Puoi dirci qualcosa di più ?
S – Si, lo sto ancora scrivendo. Parlerà di come D&D mi ha salvato dai PTSD (Disturbi da Stress Post Traumatico). Ho iniziato a giocare a Dungeon and Dragons quando avevo otto anni, ma anche le cose terribili che mi sono capitate sono iniziate in quel periodo: da un lato è stato un momento di grandi dolori e traumi mentre dall’altro stavo creando il mio primo personaggio e le due realtà si sono mischiate. Sono diventata quel personaggio e mi sono resa conto che potevo “livellare” come persona. Ho iniziato a leggere di più, ho scoperto le arti marziali e ho capito che potevo avere la forza di carattere che questo personaggio aveva. Il libro è un po’ un quaderno degli appunti ed un po’ un’autobiografia, in cui voglio mostrare alle persone come affrontare le sfide che ti si pongono davanti. E si, diventare un Dungeon Master mi ha aiutato molto a nel processo di guarigione.
GN – Dungeon and Dragons è da sempre un gioco molto popolare, ma cosa ha cambiato davvero le carte in tavola facendolo diventare “Mainstream”?
TJ – La facilità con cui le persone possono ora comunicare ha aiutato moltissimo: lo streaming in particolare, ed avere persone con un grande talento a mostrare questo gioco, come Critical Role. E poi questa Quinta Edizione ha reso tutto incredibilmente facile: entrare nel mondo di Dungeon and Dragons non è mai stato così immediato. Prima c’erano troppe regole, era quasi intimidatorio, ora è tutto più semplice e con facilità potrai trovare con chi parlare del gioco e persone con cui condividere le tue esperienze, con cui potrai giocare vicino a casa tua oppure online. Ora è possibile vedere altre persone giocare e rendersi conto di come sia divertente. Tutti questi elementi mescolati assieme hanno permesso al gioco di crescere a dismisura e ad esplodere come mai era successo prima. Oggi esistono persone come Satine che girano il mondo spiegando agli altri: “non è difficile, basta provarlo per divertirsi, ed è per tutti”.
GN – Visto che lo citate spesso come mezzo ideale per la diffusione, è anche corretto osservare che lo streaming non è sempre tutto rose e fiori: uno dei suoi problemi è quello suscitare troppe aspettative. Vedi giocare attori professionisti come voi, o Matt Mercer e sembra tutto perfetto, e poi quando ci provi con gli amici il primo tentativo non è poi così grandioso.
S – Per alcuni può essere un problema, per alcuni quello che vedono è “come si deve giocare”, ma dobbiamo ricordarci che ogni gruppo è unico nel suo modo di fare. Te ne rendi conto se guardi diverse partite online: ogni Dungeon Master ed ogni giocatore è un qualcosa di unico, per cui consiglio di guardare più partite diverse ma soprattutto di trovare la vostra voce, raccontare la storia a modo vostro.
GN – Per chi non ha la possibilità di guardare mille sessioni di gioco in video streaming, avete dei podcast da consigliare? Magari per chi vuole sentire una bella storia mentre si sta spostando o sta facendo sport?
S – Adventure Zone, di sicuro!
GN – Come mai avete scelto l’Italia come prima tappa del vostro Tour europeo?
S – Mi piace incontrare tutti gli amici che ho in giro per il mondo, e tra le mie persone preferite in tutto il mondo c’è Zoltar. Per cui quando stavamo pianificando le tappe di questo tour mi sono detta: “Voglio vedere Christian, lo incontro solo una volta l’anno, o lo sento solo su internet” per cui abbiamo deciso di visitare Milano come prima tappa.
GN – Sempre più personaggi famosi hanno rivelato di aver sempre giocato di ruolo senza averlo mai sbandierato in giro. Ora le cose sono cambiate, nessuno lo nasconde più. Voi avete mai dovuto nascondere la vostra passione per Dungeon and Dragons? Magari mentre eravate sul set di un film?
TJ – Un tempo essere Nerd non era di certo visto bene. Ma io ho sempre giocato. Stavo girando una puntata per uno show in Pennsylvania ed uno degli altri attori doveva darmi un passaggio sul set e quando ho aperto la portiera della macchina ho visto un Manuale del Giocatore. Lui è subito sbiancato e poi è diventato paonazzo. Gli faccio: “Cos’è quel libro? Un gioco?… Scherzo, anche io gioco da una vita!” E lui si è subito rilassato. Sono passati diciott’anni ed ancora di tanto in tanto ci troviamo a giocare assieme. Ma ora è diventato “Cool” e sono felice che la gente possa parlarne senza vergognarsi.
GN – Cosa mi dite sul fenomeno dei Dungeon Master di professione? E’ veramente una cosa possibile? Ci si può vivere?
S – Io lo faccio, sono una Professional Dungeon Master! Non so bene come la cosa sia partita, ma ora ho un Patreon (https://www.patreon.com/SatinePhoenix), una campagna che durerà un anno e persone che pagano per giocare, ed ho quattro diversi gruppi al momento. E sto provando diverse cose: One Shot, diversi Dungeon, vari tipi di avventure. Potete farlo! Magari non ne tirerete fuori un vero stipendio ma ci sono moltissime persone che vogliono giocare e cercano persone capaci di offrire un’esperienza unica. E come giocatore, quando paghi, sai che il Dungeon Master non ti mollerà da una sessione all’altra.
GN – Pensate che tutta l’attenzione attorno a Dungeon and Dragons stia aiutando ad emergere anche ad altri sistemi di gioco?
TJ – Sono conscio dell’esistenza di moltissimi altri sistemi ma preferisco giocare soltanto a D&D. Per me conoscere bene le regole senza dover consultare i manuali ogni pochi minuti è fondamentale. I miei amici continuano a parlarmi di mille giochi come Ten Candles, Star Wars e tantissimi altri. Sono felice che siano in moltissimi a giocarli, ma per me esiste solo Dungeon and Dragons, perchè alla fine in tutti questi anni non è mai cambiato così tanto da farmi sentire spaesato. Amo anche i giochi da tavolo, perchè non devo conoscere le regole prima di sedermi al tavolo per potermi divertire.
S – Quando vado ad una convention vedo tutti questi giocatori appassionati di Fantasy, Sci-Fi, e ci sono storie adatte ai loro gusti. Avventure ambientate ai giorni nostri come Kids on Bikes, ci sono gli Zombie e mille altre cose pronte per ogni tipo di giocatore.
GN – Quindi, neanche come giocatori, vi viene mai la voglia di provare altri sistemi di gioco?
TJ – Quando voglio provare qualcosa di nuovo di solito mi siedo ad un gioco da tavolo, ma quando gioco di ruolo sono quasi sempre il Dungeon Master. E visto che per tuffarsi in un nuovo sistema c’è davvero troppo lavoro: che dadi usare, come funzionano le schede, i poteri, le abilità… Sono troppo pigro…
S – Quando gioco ad un altro gioco mi sembra di “tradire” il mio D&D. Ogni tanto mi piace giocare a Vampire ma sono ancora follemente innamorata di Dungeon and Dragons. E così quando provavo Pathfinder avevo come il feeling che D&D mi stesse guardando da lontano dicendomi: “so cosa stai facendo…”
Dopo tutte le interviste, giunge il momento più atteso della giornata: vedere TJ e Satine all’opera dietro allo schermo del master! Grazie alla generosità dei partecipanti all’evento che in questa occasione hanno donato più di cinquecento euro alla LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori), è stato possibile estrarre tra il pubblico alcuni fortunati che si sono potuti sedere al tavolo con i master americani per due spettacolari sessioni di gioco… a cui abbiamo partecipato anche noi! Con Satine ci siamo divertiti un mondo ad esplorare le lande desolate di Eberron, una delle più recenti ambientazioni di D&D rilasciate per la quinta edizione, alla ricerca di una città dimenticata. Un’esperienza collettiva in cui le ore sono passate velocemente tra risate, tiri di dado e colpi di scena, sotto lo sguardo incuriosito dei turisti che passavano davanti alle vetrine di Presso.
Giocare con Satine è stata un’esperienza fantastica e non vediamo l’ora di sederci di nuovo al tavolo con lei, magari questo agosto a GenCon (la più importante convention di giochi americana che si tiene tutti gli anni ad Indianapolis. Questa esperienza è stata davvero emozionante e difficlmente la dimenticheremo, siamo sicuri che anche i nostri ospiti sono rimasti colpiti dal calore e l’accoglienza dimostrata dalla comunità italiana. Non per nulla, come ci ha raccontato Asmodee poco tempo fa, la lingua italiana è la seconda al mondo per quanto riguarda i manuali stampati di D&D, sappiamo come celebrare la meglio questo meraviglioso gdr e siamo sicuri che non mancheranno altre occasioni per dimostrarlo!