L’eco di questa edizione 2019 di Lucca Comics & Games è ancora lungi dal terminare. E d’altro come potrebbe essere altrimenti: molti dei giochi di cui vi stiamo raccontando su queste pagine sono in dirittura di arrivo in tutti i negozi d’Italia. Lucca è stata un’ottima occasione per provarne tanti… ma davvero tanti! Oggi vi forniamo le nostre impressioni di gioco di:
– Hadara
– Klask 4
– L’isola dei vulcani
– Maestri del Rinascimento
– Primo Contatto
Hadara (editore: Devir Italia)
Impressioni di gioco di: Ivano Franzini
Aspettative iniziali: 1di 5 (non lo conoscevo)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (bel tabellone personale ricco di colori)
Rapidità di comprensione: 3 di 5 (molte fasi di gioco…)
All'atto pratico: 4 di 5 (…che però vanno subito a mente)
Retrogusto: 5 di 5 (non l’ho comprato solo per questioni di spazio)
Io non lo conoscevo, ma stando al racconto dell'editore e soprattutto alla ressa che costantemente orbitale attorno ai tavoli allestiti, il pubblico di Lucca Comics & Games aveva decisamente grandi aspettative per Hadara. Sedutomi finalmente a provarlo devo dire che in effetti tale felici riscontri erano più che giustificati. Un titolo che ricorda neanche troppo vagamente 7 Wonders nelle tematiche, ma che viene implementato con un interessante sistema di compravendita di carte, le quali costituiscono il mezzo con cui progredire nei diversi tracciati. Mandate a mente le diverse fasi di gioco, la partita l'abbiamo provata senza nessun altro ausilio da parte del dimostratore: bravo lui certamente, ma merito anche di un flusso di gioco estremamente intuitivo e scorrevole. Nella demo abbiamo giocato solo uno spezzone di partita e quindi non ho potuto verificare quanto sia pronunciata la sensazione di crescita nelle fasi più avanzate, tuttavia è probabile che mi capiterà di riprovarlo: soltanto mere questioni logistiche mi hanno impedito di far mia una copia!
Klask4 (editore: Oliphante)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 5 di 5 (Ho sempre desiderato giocare a Klask!)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (come Klask, ma più grande)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (pochissime regole, ben spiegate)
All'atto pratico: 5 di 5 (bellissimo. Punto.)
Retrogusto: 5 di 5 (se avete altre tre persone con cui giocare, consigliatissimo!)
Sono sempre stato attirato da Klask: lo vedo in tutte le convention e fiere, ma non riesco mai a trovare il tempo per sedermi e fare una partita. L’uscita della versione per 4 giocatori qui a Lucca Games 2019 mi ha finalmente dato l’opportunità, e ne è davvero valsa la pena. Va detto che la partita è durata meno di 15 minuti, ma di puro divertimento! Le differenze con Klask normale sono pochissime: qui invece di segnare punti sottraiamo penalità: si parte da 5 e chi arriva a zero viene eliminato, finché non “ne resterà uno solo” (cit.). Anche il campo è diverso: è un’arena circolare divisa in quattro spicchi da 5 divisori magnetici (come nella versione standard, averne due attaccati addosso è male), e ogni giocatore può spaziare solo nel suo quarto di campo. A parte questo, però, il gioco procede secondo le regole standard, ma possiamo cercare di segnare in ben 3 porte invece che una. Il risultato? Un caos di tiri, schivate, parate, ed esclamazioni più o meno colorite quando la pallina gira sul bordo della porta avversaria senza entrare, o quando (accade a chi non ha mai giocato) sparate la vostra pedina nel campo avversario. Puro divertimento, davvero! Perfetto se volete giocare Klask in multiplayer, perché più si è più ci si diverte, e non è solo un modo di dire in questo caso. Adesso so che Klask deve assolutamente entrare nella mia collezione di giochi!
L’Isola dei Vulcani (editore: Pendragon Game Studio)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (Come sapete, non sono un fan dei giochi Euro)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (Materiali molto carini…e i vulcani sono un tocco di classe)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (Non molte regole, ben spiegate)
All'atto pratico: 4 di 5 (Forse un po’ lungo, ma divertente…)
Retrogusto: 4 di 5 (Un gioco euro leggero e appetibile a tutti)
Deve essere piacevole vivere nell’Anello di Fuoco del Pacifico! Eruzioni, terremoti, e il costante rischio che la vostra pacifica isola vi affondi sotto i piedi (sempre che il vostro villaggio non venga cremato dalla lava…). Intanto, proprio questo è lo scenario de L’Isola dei Vulcani: dovremo colonizzare un’isola dotata di ben otto coni attivi, che a ogni turno rischierà di affondare! Già, perché a noi indigeni piace costruire moai, e piazzarli sugli sfoghi di pressione dell’isola. Li tappiamo, e BAM!, si apre una faglia! Eccone un’altra! Impareremo presto che possiamo usare le faglie per “tagliare” via pezzi di isola e far affondare i villaggi avversari… ma le eruzioni sono sempre in agguato, e anche il favore divino potrà aiutarci solo un numero limitato di volte. Tuttavia, la lava è la vera (e unica) risorsa dell’isola: ci occorrono le colate laviche per costruire villaggi e moai, che sono il modo principale per fare punti durante la partita. L’isola è divisa in settori, che inizieranno presto a sparire sotto le onde, quando le faglie avranno separato l’intero settore dal resto dell’isola. Alla fine, ne resteranno solo due a galla, e potremo fare punti se avremo ancora villaggi, moai e nativi su di essi. Altrimenti… niente, tutti a mollo nell’oceano (o nella lava…). Forse, dovendo trovare un difetto in quello che altrimenti è un perfetto eurogame sia per gli esperti che per chi inizia ora ad avvicinarsi ai giochi, è che la partita potrebbe durare troppo per quel che il gioco offre. Ma d’altro canto, i turni passano veloci e ci sono sempre cose da fare. No, non amo il genere, ma qualche altra partita a L’Isola dei Vulcani me la farei ben volentieri.
Maestri del Rinascimento (editore: Cranio Creation)
Impressioni di gioco di: Ivano Franzini
Aspettative iniziali: 5 di 5 (Lorenzo il Magnifico è uno dei miei eurogame preferiti)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (il vassoio di palline incuriosisce)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (molto lineare nella spiegazione)
All'atto pratico: 5 di 5 (praticamente senza intoppi)
Retrogusto: 4 di 5 (certamente da riprovare)
Da appassionato di Lorenzo il Magnifico, questo Maestri del Rinascimento era in cima alle priorità di prova di questa Lucca Comics & Games 2019. Seduto a un tavolo "di punta " come quello del Boardgame Studio, ho avuto la mia occasione e devo dire che le aspettative sono state rispettate. Alcuni degli elementi di Lorenzo il Magnifico sono rimasti, come l'aspetto estetico e l'orientamento di gioco a comporre dei motori produttivi, tuttavia vengono rivisti in chiave certamente più leggera, ma non per questo carente in quanto ad aspetti di interesse. Il sistema "a palline" del mercato è accattivante non solo all'occhio e la meccanica della gestione della dispensa è acuta ma non costituisce un peso per il fluire del gioco. Chiaramente questa estrema linearità si porta in dote un bagaglio di scelte strategiche che sembra decisamente più povero, ma a quanto ho potuto intuire dalla prova effettuata, c'è molto equilibrio tra le scelte che si possono effettuare, e questo probabilmente ė in grado di generare tante partite che si concludono sul filo del rasoio. Dunque la voglia di riprovarlo mi è decisamente rimasta, anche per capire quanto diverse possono risultare le partite tra loro.
Primo Contatto (editore: MS Edizioni)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (Non sembrava il mio genere, ma ci sono gli Egizi…)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (Molti oggetti colorati, schermi e penne per scrivere)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (Spiegato davvero alla grande)
All'atto pratico: 4 di 5 (Gioco molto divertente, oltre le mie aspettative…)
Retrogusto: 4 di 5 (…ma richiede almeno 4 giocatori per funzionare al massimo)
No: gli alieni non hanno eretto le piramidi; sono stati gli antichi Egizi a farlo. Però al giorno d’oggi è difficile estirpare questa ingiusta credenza che associa la civiltà Egizia agli alieni – credenza che ha dato vita a un bel po’ di film, libri, fumetti e giochi, e Primo Contatto parte esattamente da questa premessa – anche se solo per l’iconografia. Di fatto, questo party game si gioca in squadre: gli umani da una parte, e gli alieni dall’altra (io ovviamente giocavo da alieno). I primi devono cercare di imparare la lingua degli alieni, mentre questi ultimi vorrebbero ottenere determinati doni dai terrestri, e devono imparare a chiederli. Tra gli alieni vince il primo a ottenere tre dei suoi doni scelti, mentre tra gli umani il vincitore sarà chi ha avuto più gratitudine aliena: questo significa che in entrambe le fazioni ci sarà un solo vincitore, ma gli alieni giocano, almeno in parte, in parziale cooperazione. Il punto del gioco è cercare di comunicare per oggetti, laddove gli umani cercano di imparare la lingua scritta aliena per comprederne le richieste, mentre gli alieni devono aiutarli in questo per poi chiedere gli appropriati doni. Il tutto funziona davvero alla grande, e anche se le meccaniche non sono certamente originali, il gioco è veramente divertente, a patto di essere almeno in 4 (2 per squadra); ci sono le regole per giocare in 2 o 3, ma Primo Contatto funziona bene da 4 in su. Per questo non è finito nella mia lista, ma per chi ama i party game, troverà in Primo Contatto un titolo stimolante, divertente e assolutamente da provare.