Questa Lucca Comics & Games si è rivelato anche un’ottima occasione per provare giochi in pieno sviluppo o comunque vicini alla pubblicazione. E’ proprio con le impressioni di gioco di questi quattro prototipi che concludiamo i nostri racconti dai tavoli lucchesi. Ci aspettano giorni impegnativi ora, le novità arrivate in redazione sono tantissime, bisogna giocarle e analizzarle con attenzione! Oggi vi salutiamo con i nostri racconti di:
– A Sky of Stars
– Afternova
– Ensamble
– Soulgivers
A Sky of Stars (editore: GateOnGames)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
Aspettative iniziali: 4 di 5 (un party game un po’ diverso dal solito)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (difficile brillare con i materiali non finali, ma la prima impressione c’è)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (tutto facile, come da aspettative)
All'atto pratico: 2 di 5 (simpatico, ma non ha divertito come ci aspettavamo)
Retrogusto: 3 di 5 (c’è ancora tempo per raffinare l’idea)
Immaginatevi sdraiati su un prato, viso rivolto verso il cielo, durante una notte serena. Le stelle che brillano possono far nascere migliaia di costellazioni nella nostra immaginazione, lì un coniglietto, là una pantofola adornata da un pompon. Ecco, se questa è una vostra fantasia ricorrente, A Sky of Stars, provato in versione prototipale, potrebbe fare per voi. Si tratta di ricevere segretamente una parola casuale da un gruppo di cinque (scoperte) per poi rappresentarla collegando le stelle presenti sulla plancia; gli altri dovranno poi individuare quale oggetto è rappresentato dalla vostra costellazione. Le difficoltà non finiscono qui, però: non avremo libera scelta per i collegamenti, ma sarà invece il tiro di un dado a decidere quale tipo di stella sarà la prossima ad essere aggiunta nella nostra costellazione. Questo ovviamente ci costringe a sconvolgere spesso le nostre idee iniziali, improvvisando nuove maniere per veicolare comunque il nostro messaggio. Il mazzo contenente le parole ha ancora bisogno di una certa limatura (la difficoltà del disegno è sempre in relazione alle cinque opzioni presenti, ma “radice d’albero” è nettamente più complesso di “antenna da tv”), e forse si può migliorare il sistema di punteggio per permettere di recuperare lo svantaggio e avere un andamento più vario della partita. Un titolo quindi ancora un po' troppo acerbo, ma dalle buone potenzialità.
Afternova (editore: GateonGames)
Impressioni di gioco di: Ivano Franzini
Aspettative iniziali: 1 di 5 (non ne sapevo nulla)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (carte e qualche gemma colorata)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (di quasi immediata comprensione)
All'atto pratico: 4 di 5 (nonostante ci siano trattative scorre più che speditamente)
Retrogusto: 3 di 5 (qualche dubbio sulla longevità)
Oltre alle novità editoriali, la kermesse lucchese permette a volte di poter mettere le mani anche su prodotti in anteprima. È questo il caso di Afternova, titolo in uscita il prossimo anno che grazie a GateonGames sono riuscito a provare in una versione con grafica finale e materiali semi definitivi. De tre a sei giocatori partecipano alla raccolta di materiali su un insieme di pianeti distrutti, inviando i loro professionisti o, più probabilmente, cercando di condividere lo sforzo con i rivali concordando una soddisfacente suddivisione dei minerali ivi presenti. In pratica su ogni carta pianeta c'ė un insieme casuale di gemme colorate che, per essere raccolte necessitano di arrivare a certe combinazioni di risorse, scartando carte assistenti dalla mano. Queste combinazioni sono difficilmente raggiungibili autonomamente. Da qui la continua necessità di richiedere aiuti agli altri, o l'alternativa di non raccogliere e rivolgersi al mercato per la scelta di ulteriori aiutanti o progetti per il futuro. E sono proprio questi ultimi che, una volta completati scartando una determinata serie di gemme dalla propria riserva, frutteranno punti e abilità speciali. La partita intavolata è filata via liscia e la contrattazione si risolve sempre in breve, perché è facile raggiungere condizioni vantaggiose per tutte le parti in causa. Dunque, non è questo il titolo da cercare se volete sfoderare abili bluff per "gabbare" i rivali, ma comunque si rivela un buon viatico per iniziare con questo tipo di meccanica. Ho solo il timore che, proprio per la poca "cattiveria" delle trattative e per la sostanziale ripetitività dei turni di gioco, alla lunga possa venire a noia.
Ensemble (editore: Ergo Ludo)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (Non sono un fanatico dei giochi basati sulle illustrazioni)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (Una fila di carte, ma con illustrazioni molto interessanti)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime e ottimamente illustrate)
All'atto pratico: 4 di 5 (un giochino rapido, divertente, e che scala bene)
Retrogusto: 4 di 5 (convincente ma attendo qualche altra prova su strada)
Ho provato Ensemble in pochi minuti perché si tratta di un gioco davvero molto semplice, ma altrettanto divertente. In breve, si gioca in squadra, e si cerca di individuare le attinenze tra alcune immagini. Il punto, però, è che bisogna contemporaneamente capire anche quale attinenza troveranno i miei compagni di gioco, e siccome non possiamo comunicare, la cosa non è proprio immediata. Più indoviniamo, più andiamo avanti nel segnapunti, ma ogni volta che sbagliamo perdiamo un punto vita. Finiti tutti, la partita ha termine. In due giocatori si tratta di un’esperienza davvero rapida ma contemporaneamente molto tesa, perché puoi perdere in un attimo (bastano due errori consecutivi, come è accaduto a me), ma resta comunque un gioco che scala benissimo con qualsiasi numero di giocatori. Ensamble uscirà sul mercato davvero a breve, e sicuramente vale la pena giocarci, anche se – come nel mio caso – non amate particolarmente i giochi in cui si deve indovinare qualcosa partendo da un’immagine. Ensemble non mi ha fatto cambiare completamente idea, ma è riuscito almeno a farmi riconsiderare il genere, e in meglio!
Soulgivers (editore: Soulgivers)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
Aspettative iniziali: 3 di 5 (non sono particolarmente attento alle uscite su kickstarter)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (pedine molto particolari, ben realizzate)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (spiegabile in una manciata di minuti)
All'atto pratico: 3 di 5 (conoscere le carte sembra fondamentale per giocare bene)
Retrogusto: 4 di 5 (non il mio genere, ma obiettivamente un gioco interessante)
Domenica, stanchi e in procinto di una ripartenza verso casa che si sarebbe rivelata un tantino complessa, approdiamo finalmente allo stand di Soulgivers. L’accoglienza, veramente professionale, ci porta subito al tavolo da gioco, dove in breve iniziamo la sfida. In Soulgivers due fazioni si affrontano in un classico “capture the flag”: bisogna riportare alla propria base il frammento posto al centro della mappa, ma al contempo eliminare qualcuno degli avversari potrebbe essere una buona idea. Dico “potrebbe”, perché in realtà ogni eliminato lascia la propria “anima” sul tabellone, che, se raccolta, si attacca al nuovo personaggio donandogli una “vita” ulteriore e i propri poteri speciali. Il resto lo fa un classico sistema di movimenti, abbinato però alla interessante strategia del posizionamento dei propri scudi. Nella nostra breve demo abbiamo iniziato un cruento tiro alla fune, finché, giocando una delle carte disponibili, ho alterato le modalità di vittoria in maniera inaspettata. Soulgivers sembra essere quindi un gioco che necessita di un certo quantitativo di partite per essere apprezzato fino in fondo. Il kickstarter è dietro l’angolo, quindi gli amanti dei giochi da due ad alto tasso tattico dovrebbero dargli un’occhiata.